Dello Scompiglio

 x 

Carrello vuoto
 x

Dello Scompiglio

SHOP

 x

2025 1200x500 Esilio 01

Le grandi Accademie, i maestri e gli allievi

Rassegna di concerti curata da Antonio Caggiano

Marzo – giugno 2025

La rassegna Le grandi Accademie, i maestri e gli allievi è un ciclo di quattro concerti, in programma da marzo a giugno, che vuole celebrare l’eccezionale legame tra la tradizione musicale e il talento emergente. Ogni concerto della stagione vede l’alternarsi di maestri affermati e dei loro promettenti allievi, tutti provenienti dalle più prestigiose Accademie musicali europee.  La rassegna offre l’occasione di ascoltare esibizioni che mescolano il passato e il presente, la maestria consolidata e l’energia dei giovani musicisti, per un’esperienza musicale ricca e coinvolgente.

Ai limiti della notte: frammenti di luce e ombra
Il primo concerto della rassegna vede protagonisti i giovani musicisti del Trio Concept, un gruppo di tre straordinari talenti, attualmente studenti dell'Hochschule di Basilea. L’ensemble esplorerà un territorio in cui il suono, nelle loro stesse parole, “sembra dissolversi ai confini della percezione, come un’eco che si perde nella notte”. La loro proposta musicale “va oltre la semplice questione di dinamiche o scrittura strumentale”: è una riflessione profonda sulla fragilità della musica, sul suo carattere sfuggente e sull’alternanza tra luce e oscurità. Il programma include brani di autori quali Lili Boulanger - morta a soli ventiquattro anni, sorella della famosissima docente di composizione Nadia - Kaija Saariaho, Maurice Ravel, Salvatore Sciarrino e Wolfgang Rihm. Ogni brano racconta una storia di lontananza, trasformazione e mistero, regalando al pubblico un’esperienza sospesa tra il tangibile e l’intangibile.

Virtuosismo e passione: il contrabbasso tra passato e presente
Nel secondo concerto della rassegna, il Maestro Giuseppe Ettorre, docente di contrabbasso presso l’Accademia Chigiana di Siena e primo contrabbasso presso il Teatro alla Scala di Milano, sarà affiancato dal suo brillante allievo Fabrizio Buzzi, attualmente primo contrabbasso del Teatro San Carlo di Napoli e dal pianista Pierluigi Di Tella. Questo concerto, in cui il virtuosismo è protagonista, guiderà il pubblico in un viaggio attraverso il mondo del contrabbasso, con un programma che spazia da composizioni storiche a contemporanee.  Si partirà da Hans Fryba per passare a un brano dello stesso Ettorre e a seguire musiche di Giovanni Bottesini, Franz Schubert e Johannes Brahms, fino ad arrivare ai giorni nostri con un brano di Nicola Sani dedicato a Ettorre, presentato in prima assoluta alla Scala nel 2024. Un concerto che, grazie all'incontro tra maestri e allievi, saprà offrire al pubblico non solo un virtuosismo di altissimo livello, ma anche una riflessione sulla trasmissione della tradizione musicale attraverso le generazioni. Un evento rivolto agli amanti della musica da camera e a chi desidera scoprire il contrabbasso sotto una nuova, inedita luce.

La ripetizione e il ritmo
Il terzo concerto della rassegna vede protagonista il Chigiana Percussion Ensemble, formazione in residence presso l'Accademia Chigiana. Composto dai migliori allievi dei corsi estivi di alto perfezionamento, l’ensemble vanta una carriera concertistica di rilievo. Il suo prestigioso curriculum include, oltre alla partecipazione a tutte le edizioni del Chigiana Summer Festival, esibizioni al Ravello Festival, al Ravenna Festival e al Museo MAXXI di Roma. Il programma si propone di esplorare le molteplici sfaccettature della musica minimalista. Gli spettatori avranno l’opportunità di immergersi nel minimalismo radicale dei maestri Steve Reich e Philip Glass, protagonisti di una rivoluzione musicale con le loro strutture ripetitive e ipnotiche. Il concerto proseguirà con opere di alcuni dei principali discepoli di questo movimento, come l'americana Julia Wolfe e l'italiano Giovanni Sollima, che hanno spinto il minimalismo verso nuove direzioni espressive. Il brano di Friedman / Samuels, caratterizzato da evidenti influenze jazzistiche, introdurrà una dimensione improvvisativa e ritmica nella performance. L'energia e la forza espressiva di questo gruppo renderanno l'esperienza musicale un viaggio ad alta tensione emotiva.

Musiche dall’esilio
La rassegna si conclude con un concerto del clarinettista José Luis Estelles - docente presso la Hochschule for Music and Dance Köln, Conservatorio superior de Musica San Sebastian - insieme al pianista Amedeo Salvato.
Musiche dall’esilio esplora la produzione musicale di compositori fuggiti, imprigionati o perseguitati dal potere per motivi razziali, artistici e politici. Il concerto si apre con il Kaddish di Maurice Ravel, una tra le più antiche preghiere ebraiche, legata all’idea della perdita, per proseguire poi con la Sonata di Moisej Vajnberg, compositore polacco che, per sottrarsi ai nazisti, fugge in Unione Sovietica dove, nonostante l’amicizia con Dmitrij Shostakovich, viene inserito nella lista nera degli artisti accusati di “formalismo” e arrestato nel 1953. Dalla prigionia nello Stalag VIII-A, dove Olivier Messiaen compone nel 1940 il Quatuor pour la fin du temps, si passa agli arcobaleni ritmici e sonori di György Ligeti, la cui produzione artistica è decisamente segnata dalla fuga a Vienna all’indomani dell’insurrezione di Budapest del 1956. Nello stesso anno in cui Messiaen componeva il suo Quatuor, lo spagnolo Julián Bautista fuggiva dalla dittatura di Francisco Franco e si rifugiava in Argentina dove scrisse la Fantasia Espanola in programma. Il concerto si conclude con la commistione di latin jazz e musica classica di Paquito D’Rivera, clarinettista e compositore cubano, rifugiato politico dal 1980 negli USA.

La rassegna Le grandi Accademie, i maestri e gli allievi offre così una panoramica straordinaria delle nuove generazioni di musicisti che, sotto la guida di grandi maestri, stanno contribuendo a scrivere la storia della musica del nostro tempo. Un’opportunità per apprezzare il talento, la passione e l’innovazione che animano le aule delle accademie musicali più prestigiose d’Europa.

Antonio Caggiano,
direttore artistico per l'attività musicale Dello Scompiglio


7 giugno 2025
orE 19.30

José Luis Estelles | Amedeo Salvato

Musiche dall’esilio

musiche di Bautista, d’Rivera, Ligeti, Messiaen, Ravel, Weinberg

-
Maurice Ravel
Kaddisch per clarinetto e pianoforte

Mieczyslaw Weinberg
Sonata op.28 per clarinetto e pianoforte
Allegro, Allegretto, Adagio

Olivier Messiaen
da Quatuor pour la fin du temps, Abime des oiseaux per clarinetto solo

György Ligeti
da Etudes pour piano, Arc-en-ciel, Fanfares

Julian Bautista
Fantasia Española per clarinetto e pianoforte

Paquito d’Rivera
The Cape Cod Files
Benny, Bandoneón, Lecuonerias, Chiquita Blues
per clarinetto e pianoforte

-
José Luis Estelles  clarinetto

Amedeo Salvato  pianoforte


La musica, al di là del suono, è testimonianza. In questo programma si raccolgono opere nate dallo spaesamento, dallo sradicamento e, spesso, dal dolore. Che si sia trattato di persecuzione politica, religiosa o del peso della guerra e della storia, i compositori qui presentati hanno visto le loro vite segnate dalla necessità di fuggire, adattarsi o ricostruirsi lontano da casa. Tuttavia, anche in tali circostanze, la musica fiorisce. È in questa tensione tra nostalgia e libertà che si collocano i brani del programma, uniti non solo dalla brillantezza della scrittura, ma anche dall’eco comune di una patria perduta o sognata.

Il clarinettista spagnolo José Luis Estellés, uno dei grandi interpreti europei della sua generazione, e il pianista Amedeo Salvato, musicista di raffinata sensibilità e profonda complicità artistica, condividono il palcoscenico regolarmente da oltre due decenni, esplorando ogni tipo di repertorio. In questa occasione propongono un’autentica traversata sonora, con l’impegno e l’empatia richiesti dal confronto con una musica segnata dalla memoria e dalla resilienza.

Ispirato al canto liturgico ebraico del lutto, Kaddisch (1914) è un arrangiamento di una delle Deux mélodies hébraïques di Ravel, compositore franco-basco di cui si celebra quest’anno il 150° anniversario della nascita. Pur non avendo vissuto un vero e proprio esilio, Ravel provò sempre una distanza emotiva nei confronti del nazionalismo esasperato del suo tempo, distanza apprezzabile anche nella sua musica, sempre in dialogo con culture marginali.

Questo brano, intriso di solennità e raccoglimento, assume un significato particolare in un programma dedicato alla memoria di ciò che è stato perduto, introducendo come un’ouverture la Sonata op. 28 per clarinetto e pianoforte di Mieczysław Weinberg.

Weinberg (Varsavia, 1919), ebreo polacco, fuggì dal nazismo e si stabilì in Unione Sovietica, dove fu accolto, ma anche sorvegliato e represso. Le tragedie della guerra, degli ebrei e della sua stessa vita – l’esilio, l’uccisione dei suoi genitori e della sorella da parte dei nazisti e del suocero per mano del regime stalinista – si riflettono in molte sue opere. La sua Sonata op. 28 (1945), scritta a 26 anni, possiede una voce unica: malinconica, lirica, contenuta. Sotto l’apparente serenità si avvertono l’ombra della guerra e il desiderio di affermazione identitaria in un ambiente ostile. Questa musica è, a suo modo, un atto di resistenza, che esprime un’intensità molto peculiare e si arricchisce di un sapore klezmer che richiama il teatro ebraico dove lavorava suo padre. Per trasmettere l’euforia e il dolore contenuti in questo brano, l’interpretazione richiede un amplissimo spettro dinamico, la disponibilità a esplorare le inflessioni tonali dello stile klezmer e una tranquillità evocativa e ambigua nel movimento finale.

Olivier Messiaen scrisse L’Abîme des oiseaux durante la cattura delle truppe francesi in una rapida avanzata dell’esercito tedesco nei pressi di Verdun. Successivamente fu inviato al campo di prigionia Stalag VIII-A, dove compose il celebre Quatuor pour la fin du temps. Nell’Abîme des oiseaux, “l’abisso” rappresenta la tristezza, la finitudine della condizione umana, mentre gli “uccelli” simboleggiano la libertà e lo spirito, elementi ricorrenti in tutta l’opera di Messiaen (appassionato ornitologo che trascriveva il canto degli uccelli nella sua musica). In un’opera ispirata all’Apocalisse secondo San Giovanni, l’Abîme trascende il musicale per diventare un’esperienza, una riflessione sul tempo filosofico e sulla fede.

Il programma dedica uno spazio al pianoforte solista con gli Études pour piano di György Ligeti: Arc-en-ciel e Fanfares. Ligeti, ungherese, fuggì nel 1956 dal regime comunista dopo la brutale repressione della rivoluzione di Budapest. I suoi Études riflettono questa complessità: Arc-en-ciel è uno studio di sottigliezze timbriche e poetiche, mentre Fanfares è un’esplosione ritmica sfrenata. In entrambi pulsa la libertà trovata in Occidente, una libertà creativa nata dal trauma dell’esilio.

Un’altra figura che sviluppò la propria arte in esilio fu il compositore madrileno Julián Bautista, che visse in Argentina insieme a Manuel de Falla. La Fantasía Española op. 17 per clarinetto e pianoforte, composta dopo la Guerra Civile Spagnola, unisce radici nazionali a un linguaggio moderno e diretto. In essa risuonano echi di una Spagna idealizzata, reinventata dalla distanza, come un sogno carico di nostalgia. Quest’opera viene eseguita oggi per la prima volta in Italia.

Il concerto si conclude con The Cape Cod Files del poliedrico musicista cubano Paquito d’Rivera. Esiliato per motivi politici, in questi brani scritti nel 2011, l’autore abbraccia i generi in modo trasversale: musica jazz, classica e popolare. Composti negli Stati Uniti, il paese che lo ha accolto, questi “fogli” di Cape Cod sono anche frammenti di identità ricostruita. Il clarinetto canta con brio, ma anche con la profondità di chi ha imparato a vivere tra due mondi, e rende omaggio a Benny Goodman, al tango, a Ernesto Lecuona e al romanzo Chiquita di Antonio Orlando Rodríguez.

Musiche dall’esilio è dunque un viaggio dal lamento all’affermazione. Una celebrazione della creazione umana anche ai margini, quando la casa diventa memoria e la musica rifugio.


José Luis Estellés svolge un’intensa attività artistica che unisce le sue competenze di direttore d’orchestra, clarinettista e docente.
Si è esibito come solista ospite con oltre trenta orchestre e ensemble, e come musicista da camera in importanti sale da concerto e festival negli Stati Uniti, in Messico, in Giappone e in tutta Europa, collaborando con prestigiosi quartetti e solisti. È stato fondatore di ensemble come il Grupo Manon e TAiMAgranada. Le sue registrazioni su CD come clarinettista sono state pubblicate dalle etichette Turtle Records, Emergo Classics, Audiovisuals de Sarrià, Anacrusi, Verso, Kairos, Naxos, Komponisten Polyphonie e Ibs Classical, ricevendo numerosi riconoscimenti da riviste specializzate.
Come musicista orchestrale, è stato clarinetto solista dell’Orquesta Ciudad de Granada dal 1991 e ha collaborato anche con altre formazioni in Spagna, Inghilterra, Belgio e Germania.
Come direttore d’orchestra si è esibito in numerosi concerti in Spagna, Germania, Belgio, Francia, Inghilterra, Bulgaria e Messico, e ha realizzato registrazioni per le etichette Musikene, Verso e Ibs Classical.
José Luis Estellés è docente di clarinetto presso Musikene fin dalla sua fondazione nel 2001, dove è stato anche Direttore Artistico e Direttore degli Studi Orchestrali. Dal 2021 è professore ordinario di musica da camera presso l’HfMT di Colonia (Germania). In passato ha insegnato anche alla Sibelius Academy, al Codarts – Conservatorio di Rotterdam, all’Università di Alcalá de Henares e al Conservatorio Superiore di Musica di Oviedo, e ha tenuto masterclass in tutto il mondo. È regolarmente invitato come giurato in importanti concorsi internazionali, come l’ARD di Monaco e l’Aeolus di Düsseldorf.

Amedeo Salvato: Maestro del Pianoforte e Ambasciatore della Musica Classica
Amedeo Salvato è un pianista di straordinario talento, universalmente riconosciuto per la sua maestria e versatilità. Diplomatosi con il massimo dei voti, lode e menzione d’onore presso il Conservatorio “S. Pietro a Majella” di Napoli nel 1998, ha studiato pianoforte con il M. Paolo Spagnolo e musica da camera con il M. Antonio Florio. La sua formazione si è arricchita ulteriormente grazie ai preziosi insegnamenti di maestri come Sergio Fiorentino e Aldo Ciccolini, oltre a masterclass con Andrej Jasinski, Alain Meunier e Christian Ivaldi.
La carriera di Salvato è costellata di premi e riconoscimenti, tra cui il prestigioso Premio Paolella, e numerose borse di studio. Ha dimostrato il suo talento in competizioni nazionali e internazionali, imponendosi come interprete raffinato e brillante. Svolge un’intensa attività concertistica come solista e in formazioni cameristiche, esibendosi in teatri e festival prestigiosi in tutto il mondo: dal Teatro San Carlo di Napoli alla Società dei Concerti di Milano, dal Palau de la Música di Valencia al Burj Khalifa di Dubai, fino a sale iconiche come l’Oji Hall di Tokyo, il Wiener Saal di Salisburgo e il Museo Skrjabin di Mosca.
Salvato si distingue anche come accompagnatore ufficiale in eventi di rilievo internazionale, tra cui il Falaut Festival, il Sir James Galway International Flute Convention, lo European Piccolo Festival, e numerosi altri. Collabora regolarmente con i più grandi artisti del panorama musicale globale, tra cui Sir James Galway, Emmanuel Pahud, Andrea Griminelli, e altre prime parti delle maggiori orchestre. La sua versatilità e sensibilità musicale lo hanno reso il partner ideale per alcuni dei migliori flautisti del mondo.
Da sempre appassionato di opera, Salvato si dedica anche all’accompagnamento vocale e alla formazione di giovani talenti. Dal 2010 è docente presso la Scuola dell’Opera Italiana del Teatro Comunale di Bologna e insegna al Conservatorio Cesare Pollini di Padova, dove trasmette ai suoi studenti la stessa dedizione e passione che hanno caratterizzato la sua carriera; dal 2024 è visiting professor alle Università di Pechino e Shenyang. Ha lavorato al fianco di cantanti celebri come Jonas Kaufmann, Mariella Devia, Luciana D’Intino, e di direttori e registi di fama internazionale, tra cui Michele Mariotti, Damiano Michieletto e Elio De Capitani.
La musica di Salvato è sinonimo di perfezione tecnica, profondità interpretativa e un’eleganza innata che incanta il pubblico di tutto il mondo. La sua carriera, che abbraccia il repertorio solistico, cameristico e operistico, lo ha consacrato come uno dei pianisti più completi e stimati del panorama musicale contemporaneo.



Biglietti
intero: euro 15,00
ridotto: euro 10,00

Contatti e prenotazioni
Biglietteria SPE - Spazio Performatico ed Espositivo
tel. +39 0583 971125
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Associazione Culturale Dello Scompiglio
Via di Vorno, 67 – Vorno, Capannori (LU)
tel. +39 0583 971475
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

 

 

DELLO SCOMPIGLIO

2021 vimeo     instagram cultura1     instagram cultura1     telegram     2021 vimeo     issuu     issuu     issuu     issuu    

 

 

 

CUCINA +39 338 6118730

ASSOCIAZIONE CULTURALE +39 0583 971475

SPE +39 0583 971125

LANDandFOREST +39 338 7884066

via di Vorno 67   55012 Vorno, Capannori (LU)     ©2025 Privacy Policy   For customer complaints
- Cookie Policy
×