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Camera #2

INSTALLAZIONE AMBIENTALE

CECILIA BERTONI E CLAIRE GUERRIER
CON CARL G. BEUKMAN
2012


CAMERA #1 E CAMERA #2 SONO NATE COME PREPARAZIONE A CAMERA #3

Camera #2 è stata presentata in occasione della Giornata del Contemporaneo, 6-7 ottobre 2012
riallestita sabato 12 e domenica 13 aprile 2014  in occasione dell'Inaugurazione di In Relazione

costruzione della scatola di specchi e allestimento  Cipriano Menchini, Paolo Morelli, Alice Mollica
assistenti 
Alice Mollica, Fausto Iacomini
tecnica 
Paolo Morelli


Mi sono posta la domanda sull'esistenza dello spazio oggettivo.
L'ho ricercato negli spazi bui delle mie stanze da letto e nella fisica quantistica.
Cecilia Bertoni

Ho cercato nel mio corpo una traccia oggettiva.
Ho messo il mio corpo su uno scanner.
Ho stampato le immagini su diversi tipi di carta industriale e le ho conservate nel silicone.

Claire Guerrier

Premi il bottone per decidere l'atmosfera. Libero di entrare e di uscire.
Carl G. Beukman


Camera #2

Camera #2 IMG_0026.jpgCamera #2 essenz.jpgCamera #2 P1020578.jpgCamera #2 _DSC6718.jpgCamera #2 121027_guido_mencari_lucca_scompiglio-7.jpgCamera #2 IMG_0018.jpgCamera #2 le_lit_dherbes_07.jpgCamera #2 solitudine_2_schema.jpgCamera #2 01.jpgCamera #2 121027_guido_mencari_lucca_scompiglio-9.jpgCamera #2 le_lit_dherbes_06.jpgCamera #2 _DSC6889_1.jpgCamera #2 le_lit_dherbes_11.jpgCamera #2 _DSC6243.jpgCamera #2 02.jpgCamera #2 _DSC6215.jpgCamera #2 le_lit_dherbes_09.jpgCamera #2 P1020600.jpgCamera #2 _DSC6891.jpg


SPAZIO
non sono mai stata in uno spazio senza tempo
il tempo passa vola incalza
il tempo non passa - MAI -
si annida nello spazio
congela cose, forme, essere
forse ci sono forme
che rapiscono il tempo
che lo imprigionano
o il tempo s'impiglia fra una cosa e l'altra
forme nello spazio buio
nella mia veglia immobile
- oggetti, mobili, finestre, tavoli -
scolpiscono la mia attesa
la mia storia
il mio corpo
fuori forse un albero al quale appendere
l'altalena del mio pensiero
- SEMPRE LO STESSO -
ricreo spazi antichi
- ADESSO -
li trucco
li ricamo
li trascrivo
sottolineo qualcosa
e tralascio qualcos'altro
una calligrafia di segni diversi
e diverse consistenze
materiali poveri e ricchi
nobili e selvatici
come tracce del mio corpo, della mia pelle
che imprimono e s'imprimono
fra le lenzuola
pieghe - odori - umori
tu entri
vedi - tocchi - senti - ascolti quel che vuoi
t'addentri quanto vuoi
e mi riscrivi
e ti riscrivi
come vuoi
Cecilia Bertoni

CORPO
17 luglio 2012:
Nella mia stanza sono da sola, sola con il mio corpo.
Nella mia stanza vedo il mio corpo finalmente intero
Nella mia stanza sento ancora il mio corpo di ieri
Nella mia stanza già anelo il mio corpo di domani
Nel mio corpo sono racchiusi tutti i luoghi
e i ricordi del mio passato
E questo è bello e disgustoso allo stesso tempo
Il mio corpo è il desiderio di un giardino
Vorrebbe annusare la terra di questo giardino
Vorrebbe mangiare questa terra
Vorrebbe dimenticarsi in essa
Ogni sera mi distendo; e così fa il mio corpo
Il mio corpo è quello che io sono,
ma è anche solo un involucro
E' la mia casa, una casa senza finestre,
ma con vista sul cielo aperto
Claire Guerrier


Cecilia Bertoni (1961) è nata e cresciuta in Italia. Vissuta altrove. La poesia, la musicalità, l’architettura del corpo e dello spazio in movimento – e non, e le loro dinamiche – sono i soggetti della sua ricerca. Gli spazi sospesi fra la vita e la morte, fra il sogno e la veglia sono gli scenari nei quali questi soggetti raccontano e si raccontano, come fossero frammenti della memoria e degli aneliti: l’assenza di ciò che non c’è più e di ciò che ancora non c’è. Gli strumenti del racconto variano fra danza, recitazione, fotografia, ricamo, disegno, installazione e video. Si sviluppano in spazi neutri, oppure danno vita a un dialogo con gli spazi esterni nella natura e/o site specific. Ideatrice del Progetto Dello Scompiglio nella sua globalità, che espande il concetto di cultura all'ambiente, al paesaggio, all'agricoltura e alla Cucina, è co-fondatrice e direttrice artistica dell'Associazione Culturale Dello Scompiglio che ha sede a Vorno (Lucca). In seguito a una formazione eclettica, alla quale hanno contribuito Philippe Gaulier, Monica Pagneaux e diversi collaboratori di Theatre de Complicite (Londra), ha lavorato all'estero come regista, performer, coreografa, scenografa e drammaturga in numerosi progetti con l'obiettivo principale di armonizzare, miscelare e mettere in contrasto differenti forme d'arte nelle sue composizioni. Prima di rientrare in Italia, è stata co-fondatrice e direttrice artistica della Compagnia Circle-X Arts, Londra, per la quale ha curato le coreografie e la regia di alcuni spettacoli di cui è stata anche interprete. Fra i suoi lavori, come coreografa, regista e scenografa, Vanishing Act, che ha partecipato al Festival Resolution al Teatro The Place di Londra. È insegnante Feldenkrais®.

Claire Guerrier è nata nel 1969 a Strasburgo, in Francia. L’artista vive e lavora a Basilea, in Svizzera. Pur partendo da una formazione teatrale, il suo lavoro da attrice e regista se ne distacca progressivamente, passando dalla composizione del personaggio alla definizione dell'identità di performer/artista. Nel suo lavoro, che utilizza particolarmente il video, unisce il reale e la finzione intorno ad interrogativi essenziali: il corpo, il dolore, la forza, la conoscenza, il vuoto e il pieno o, come in Camera #1, #2 e #3, l'assenza e la presenza…. Le sue opere navigano fra realtà e immaginario, fra narrazione e immagini poetiche in cerca d'identità e di risposte sul senso dell'esistenza.

Carl G. Beukman (1960) è nato a Sintmaartensdijk, in Olanda. Attualmente vive a L’Aia. Dopo molti anni come contrabbassista, il suo interesse si sposta verso la composizione e il disegno del suono, principalmente per il teatro. È sempre alla ricerca della perfetta combinazione fra suono, immagine e testo nell’ambito teatrale, performatico e nel video. Le influenze musicali provengono dalla musica classica contemporanea e dal rock. I punti di partenza sono spesso suoni organici, per esempio quelli registrati dalla natura (gli animali, il vento, lo spezzarsi di un ortaggio, eccetera). Questi suoni vengono poi manipolati dall’artista e combinati con strumenti acustici e sintetici. Cerca così di creare un mondo non esistente. In questa maniera, e in combinazione con altre forme d’arte, trova la sua fuga dalla realtà.

 

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