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Autunno Dello Scompiglio, programmazione musicale

In una stagione in cui la natura stessa sembra fermarsi e riflettere sulla transizione, l’Associazione Culturale Dello Scompiglio invita a vivere un'esperienza musicale che esplora il silenzio, la morte e la rinascita, uniti dal fil rouge dell'improvvisazione. Tre concerti unici guideranno il pubblico in questo percorso.

Nel concerto che apre la rassegna, Visioni sonore, la Blind Orchestra fondata e diretta da Alfredo Santoloci – prima formazione orchestrale al mondo composta per metà da musicisti normodotati e per metà da musicisti ciechi e/o ipovedenti – rompe ogni schema e offre una prospettiva nuova e unica, dimostrando come la musica possa superare ogni barriera.

Il programma spazia dal profondo pathos del barocco alle vibranti melodie del musicista argentino Javier Girotto, ospite del concerto, la cui poetica, scaturita dalla solida formazione accademica acquisita alla Berkley School of Boston e innestata sulla musica di tradizione popolare argentina, rappresenta la perfetta sintesi fra la tradizione e la musica nuova.

Stefano Battaglia e il suo Ensemble Tabula Rasa, insieme agli ospiti Fulvio Sigurtà e Antonio Caggiano, presentano la produzione originale Silent ways,ispirata a In a Silent Ways, di Miles Davis. Il programma nasce da una commissione del 2022 da parte dell’Accademia Chigiana e Siena Jazz, realtà all’interno delle quali Battaglia svolge un lavoro prezioso sul recupero della prassi dell'improvvisazione, che lo ha portato a coordinare una comunità di improvvisatori e a creare e dirigere il grande organico Tabula Rasa Ensemble. Le parole di Battaglia ci aiutano a comprendere in pieno il senso del progetto: “Il lavoro vuole esplorare musicalmente un archetipo tanto affascinante come il silenzio, sottolineando quanto sia essenziale per l'equilibrio sonoro, nel suo dialogare col suono. E quanto sia filosoficamente necessario costruire forme musicali che creino spazio creativo, anziché riempirlo. E il silenzio, il suono taciuto, diviene perciò un gesto virtuoso tanto quello del suono suonato”.

Conclude la rassegna il concerto Lamentatio et Verbum, per violoncello solo.

La lamentazione, espressione ancestrale del dolore e della perdita, e il verbo, fonte di creazione e rinascita, sono i pilastri di questo concerto. Michele Marco Rossi, violoncellista di straordinario talento e recentemente applaudito al Teatro alla Scala di Milano, condurrà il pubblico in un viaggio attraverso il linguaggio universale del dolore, della speranza e della rinascita con le musiche di Bach, Hosokawa, Aperghis, Ligeti, Sollima e Piatti


SABATO 18 novembre 2023
ore 19.30

CONCERTO

Stefano Battaglia Tabula Rasa

Silent Ways

ospiti Fulvio Sigurtà, Antonio Caggiano 

Stefano Battaglia Another Silent Way, I II III IV V VI VII
Mile Song
Miles Davis Shhh
Stefano Battaglia Zawinuloose
Joe Zawinul In a Silent Way
Stefano Battaglia Silent Ways

Fulvio Sigurtà tromba
Francesco Panconesi sax tenore
Stefano Battaglia pianoforte
Stefano Zambon contrabbasso
Giovanni Nardiello batteria
Antonio Caggiano percussioni

 

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Insieme a due ospiti straordinari come Fulvio Sigurtà e Antonio Caggiano, Stefano Battaglia presenta una produzione originale commissionata nel 2022 da Accademia Chigiana e Siena Jazz, accademie nelle quali Battaglia insegna improvvisazione, la cui virtuosa sinergia ha determinato da diversi anni la concretizzazione di un progetto ambizioso legato all’abbattimento degli steccati di genere ed il recupero della prassi dell’improvvisazione, portando Battaglia a coordinare una vera e propria comunità di improvvisatori e dirigere il grande organico Tabula Rasa Ensemble, di cui Francesco Panconesi, Stefano Zambon e Giovanni Nardiello fanno parte.
Produzione intitolata Another Silent Way che da un lato voleva omaggiare una montagna sacra della tradizione come l’opera discografica In a Silent Way, nata nel 1969 dalle menti visionarie del produttore Teo Macero, Miles Davis e Joe Zawinul, dall’altro voleva e vuole esplorare musicalmente un archetipo tanto affascinante come il silenzio, sottolineando quanto sia esistenziale per l’equilibrio sonoro, nel suo dialogare col suono.
E quanto sia filosoficamente necessario costruire forme musicali che generino spazio creativo, anziché riempirlo. Ed il silenzio, il suono taciuto, diviene perciò un gesto virtuoso tanto quello del suono suonato.
Attorno a questo principio si struttura il nucleo del lavoro, organizzato concettualmente in forma devozionale tra i riferimenti esplicitamente dedicati o ispirati al/dal capolavoro davisiano, in una alternanza di sezioni e interludi nella quale la speciale fase di svolta “contaminata” che ha contribuito a rivoluzionare il jazz al termine degli anni Sessanta, si intreccia con diverse tecniche compositive, dal canone alla musica seriale, dalle polimodalità orientali all’orchestrazione cameristica.
“Piuttosto che offrire una semplice riproposizione della tradizione - spiega Stefano Battaglia - le musiche di Miles Davis e Joe Zawinul diventano un terreno fertile di confronto e ispirazione, e il nuovo contributo musicale vuole essere un’inno, una celebrazione, dunque un concreto gesto d’amore verso tutti quegli artisti che ci hanno preceduto nella comprensione dell’incredibile forza generativo-propulsiva del silenzio.
Forza caratterizzata da una tensione constante verso l’ascolto e l’economia di mezzi espressivi volti all’occupazione dello spazio, l’uso sempre crescente della destrutturazione dei linguaggi che ha progressivamente portato la musica verso l’astrazione sublime. L’esplorazione delle funzioni della pausa, abisso del suono in cui immergersi sino a sprofondare e da cui proiettare le tensioni attese, e promesse, del canto. Generando nell’ascolto un perpetuo e misterioso senso di nostalgia: nostalgia del suono quando suona il silenzio, nostalgia del silenzio quando si alza il canto, che naturalmente verso il silenzio dal quale si è generato prova infinita nostalgia.”


STEFANO BATTAGLIA ha cominciato la sua carriera pianistica da giovanissimo, suonando soprattutto repertorio barocco per tastiera in Italia e all’estero. Attivo nel campo del jazz dalla metà degli anni ’80, ha alsuo attivo più di 3000 concerti in tutto il mondo e diversi premi nazionali ed internazionali, collaborato con ipiù importanti artisti della scena, fra cui Lee Konitz, Kenny Wheeler, Dewey Redman, Tony Oxley, BarrePhillips, Steve Swallow, Enrico Rava, Aldo Romano, Bill Elgart, Dominique Pifarely, Jay Clayton, Pierre Favre. Ha trasposto in musica il ciclo dei 56 Sonetti ad Orfeo di R. M. Rilke, ha dedicato molti lavori ai mistici come Juan de la Cruz e Jelaleddin Rumi, alle figure di musicisti e compositori come Bill Evans e Alec Wilder, artisti come Pier Paolo Pasolini e Mark Rothko. Dal 2004 registra come leader per ECM. Dal 1988 insegna presso Siena Jazz, dove è docente di tecniche dell’improvvisazione per il triennio e per il biennio di Siena Jazz University. Dal 2018 è docente presso l’Accademia Chigiana e dirige il progetto Tabula Rasa – Chigiana Siena Jazz Ensemble.

FULVIO SIGURTÀ si è avvicinato alla tromba da bambino, suonando nella banda musicale, per poi iscriversi al Conservatorio di Brescia “Luca Marenzio” a 15 anni e perfezionarsi nell’ambito del repertorio classico con Louranne Malet, Frank Pulcini, Fracesco Tamiati. A 18 anni si trasferisce a Boston grazie a una borsa di studio per frequentare il Berkley College of Music, e l’anno dopo ottiene il Master with distinction presso la Guildhall School of Music and Drama di Londra. Comincia lì in rapida ascesa la sua carriera nel jazz sempre all’insegna della curiosità per diversi generi musicali all’incrocio dei linguaggi espressivi. Incide con la Guildhall Big Band e John Taylor, con il quartetto di Gianni Coscia, e collabora con Susaphonix, Enzo Pietropaoli Yatra quartet, Paolo Damiani, Gabriele Mirabassi, Mayra Andrade, Cristina Zavalloni & Radar Band, Lydian Sound Orchestra, Jamie Cullum, Keith Tippet, Steve Swallow e molti altri. Suona in duo con il chitarrista Federico Casagrande. Nel 2012 viene eletto miglior nuovo talento nel referendum di “Musica Jazz”. Insegna presso Siena Jazz dal 2015.

ANTONIO CAGGIANO formatosi come percussionista al Conservatorio de L’Aquila e come compositore al Conservatorio di Santa Cecilia di Roma, nel 1987 dà vita con Rodolfo Rossi e Gianluca Ruggeri all’Ensemble Ars Ludi, vincitore del Leone d'Argento alla Biennale di Venezia nel 2022. Con Ars Ludi partecipa a importanti festival e rassegne nazionali e internazionali, intrecciando rapporti di collaborazione con compositori contemporanei quali Steve Reich, Giorgio Battistelli, Arvo Pärt, Gavin Bryars. Attivo nelle maggiori istituzioni lirico-sinfoniche italiane, ha collaborato con importanti direttori quali Leonard Bernstein, Giuseppe Sinopoli, Lorin Maazel, Daniele Gatti, Wolfgang Sawallisch, Myung-whun Chung. Ha lavorato con compositori internazionali di diverse generazioni, contribuendo così alla creazione di un nuovo repertorio per percussioni. Si esibisce con prestigiosi ensemble in qualità di solista ed è docente di strumenti a percussione presso il Conservatorio di Santa Cecilia di Roma. Scrive musiche per il teatro, la danza e collabora di frequente con visual artist. Ha tenuto corsi al Cantiere Internazionale d’arte di Montepulciano, alla Sibelius Academy di Helsinki e seminari e stage in varie parti del mondo. È il primo docente di strumenti a percussione presso l’Accademia Chigiana, dal 2015. È direttore artistico per l'attività musicale della Associazione Culturale Dello Scompiglio.


Biglietti
intero: euro 15,00
ridotto: euro 10,00

Contatti e prenotazioni
Biglietteria SPE - Spazio Performatico ed Espositivo
tel. +39 0583 971125
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Associazione Culturale Dello Scompiglio
Via di Vorno, 67 – Vorno, Capannori (LU)
tel. +39 0583 971475
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