Collectif Impatience
About Frames
Western
progetto di Perrine Mornay
con Serge Cartellier, Olivier Boréel, Gabriel Agosti
drammaturgia Sophie Faria
luci Cyril Leclerc
suono Sébastien Rouiller
progetto sostenuto da Ménagerie de Verre (Studiolab) e Collectif 12 (Mantes-la-Jolie)
una commissione Associazione Culturale Dello Scompiglio
Western e About Frames, sono due lavori realizzati alla Tenuta.
Il primo è in preparazione e il secondo è stato presentato nel 2012 lungo un percorso in discesa. In About Frames, abbiamo inventato alcune relazioni fra i corpi dei performer e lo spazio d’azione. Come scienziati che procedono per ipotesi, abbiamo fabbricato una serie di esperimenti visivi all’interno di questo paesaggio singolare. La scrittura si è strutturata per associazione di presenze, di movimenti e di oggetti. Da qui è nata l’idea di lavorare sul tema del “Western”, dove tre uomini riportano il mito degli spazi infiniti e delle terre desertiche del “Far West” al limite della cornice della scena, ma questa volta all’interno. Sotto molti aspetti, Western rappresenta la risposta ad About Frames. Volevo fare uno spettacolo che parlasse di limiti e di grandi affreschi epici come risposta alla performance creata per l’esterno. Rientrare dentro un teatro, su un palcoscenico - per di più - comporta sempre la questione del nostro rapporto con il pubblico e dei motivi che ci hanno portato qui. È una ragione più politica. Quello che mi interessa del genere Western è che da un lato è un divertissement, dall’altro ha in sé valori altamente morali. Il nostro Western racconta la storia di persone che si cercano nel buio, pensando di trovare qualcosa di serio da fare insieme. I tre si trovano ma alla finenon riconoscono più neppure se stessi. Lo spettacolo parla di dissimulazione, dei limiti di una centrifuga collettiva che non ha altro esito se non quello della risata di un grottesco clown. (Perrine Mornay)
Collectif Impatience-About Frames
Collectif Impatience - Western
CaRma
Kokoro - ritratto di un hikikomori
La verità è che mi manchi
Epica Pop - video
di Mauro Carulli
con Mauro Carulli, Marco Conti, Marco di Campli San Vito, Mariagrazia Pompei, Noema Pasquali
light designer Mara Caugusi
una produzione Associazione Culturale Dello Scompiglio
I tre lavori della compagnia CaRma sono incentrati sulle dinamiche dell'estinzione.
Epica pop, nato nel 2009 nel bosco della Tenuta Dello Scompiglio e qui ripresentato sotto forma di video, è un gioco di presenze che scaturisce nella concretizzazione di una colonia di panda. Il video documenta gli avvistamenti del branco e dei singoli panda dalla loro prima apparizione alla migrazione nel tentativo di trovare un nuovo habitat per far sopravvivere la specie.
CaRma - Epica POP
Ambientata in una piscina, Kokoro - ritratto di un hikikomori è la vicenda “epica” di un uomo che letteralmente si tuffa nell'isolamento estinguendosi sotto gli occhi di alcuni panda. Lo stesso isolamento (hikikomori) sarà anche la causa della morte del pesce rosso-protagonista, Kokoro (in giapponese Cuore, ma anche unione tra mente e spirito).
CaRma - Kokoro
La verità è che mi manchi, ultimo atto del ciclo, è un riappropriarsi della propria identità: si analizzano le relazioni, si percepisce la mancanza, qualcosa si è estinto. Il panda ormai è un ricordo, un mero pretesto per qualcosa che non c'è più, l'estinzione si è compiuta.
CaRma - La verità è che mi manchi
Il video Epica Pop sarà proiettato in loop dalle ore 14.00 nello SPE - Spazio Performatico ed Espositivo.